Cambiano le temperature, cambia la luce, cambia il nostro umore: perché non dovremmo cambiare la nostra dieta? Per secoli l’essere umano ha seguito i ritmi della natura adattandosi non solo al clima, ma anche ai diversi prodotti che questa offriva nel corso delle stagioni. L’era moderna ha portato a uno stravolgimento di questo equilibrio: nei supermercati non è raro trovare le zucchine a Natale e i finocchi in luglio!
In base alle leggi della natura, gli animali si nutrono in maniera diversa a seconda delle stagioni e questo è importante per la conservazione della specie. L’uomo, grazie alla tecnologia, può potenzialmente mangiare sempre ciò che vuole, anche senza rispettare la stagionalità dei cibi che porta in tavola; pure la specie umana, però, possiede ritmi biologici e seguirli aiuta a mantenersi sani. Rispettare i ritmi biologici vuol dire anche rispettare la stagionalità dei cibi che si scelgono e dunque mangiare frutta e verdure di stagione. Le sostanze nutrienti contenute nei prodotti di stagione sono proprio quelle di cui il nostro corpo ha bisogno per affrontare la situazione naturale in cui si trova a vivere: ecco perché le verdure estive sono ricche di liquidi per combattere il rischio di disidratazione causato dal caldo, mentre le verdure invernali sono dei veri e propri ricostituenti naturali, adatti a proteggerci da raffreddore e mali di stagione. C’è poi anche una questione più ampia da non sottovalutare: mangiare verdure di stagione aiuta l’ambiente e l’economia, e questo, ancora una volta, si traduce in un vantaggio per l’uomo. I pomodori che mangiamo a Natale sono coltivati in serra, con costi energetici che si ripercuotono ben oltre la zona in cui vengono prodotti, poi trasportati fino al supermercato; le cose si complicano quando parliamo di prodotti che arrivano, addirittura, da altri continenti, che affrontano voli transoceanici in aerei frigorifero per arrivare da noi, impoveriti di vitamine e sostanze nutrienti.
Le verdure di stagione, soprattutto se si scelgono prodotti italiani o addirittura locali, impiegano molto poco ad arrivare sulle nostre tavole e mantengono, quindi, un contenuto più elevato di vitamine rispetto alle verdure che, fuori stagione, devono fare molta strada prima di raggiungerci.
Il contenuto di vitamine si riduce con il tempo; quindi più lontani siamo dalla raccolta, meno vitamine conterranno la verdure. Inoltre, per giungere a noi in un giusto momento della maturazione, molte verdure vengono raccolte prima di essere effettivamente pronte e continuano la loro maturazione senza avvalersi del nutrimento della terra e del sole. Ecco perché i pomodori estivi hanno più sapore! Se, poi, acquistiamo prodotti fuori stagione coltivati in serra avremo probabilmente portato a casa anche un certo quantitativo di pesticidi; in genere, infatti, poiché per far crescere le verdure nelle serre le temperature elevate non bastano, si fa spesso ricorso a un massiccio quantitativo di pesticidi e di altre sostanze chimiche utilizzate per stimolare la crescita di prodotti che naturalmente in quella stagione non nascerebbero nemmeno. La melanzana a novembre vuole solo dormire e sognare un’estate in cui germogliare felice sotto il sole del Mediterraneo: perché forzarla chimicamente nelle serre olandesi? Siete davvero sicuri che non ci sono verdure di stagione altrettanto appetitose? La zucca, lei sì che ama il clima novembrino e cresce felice nella nebbia di quel mese, pronta a regalarci un pieno di vitamine e antiossidanti.
Una buona abitudine è quella di scegliere verdure di stagione provenienti da agricoltura biologica, per evitare di fare un pieno di sostanze chimiche come pesticidi e conservanti. Uno dei principi più importanti di una dieta sana ed equilibrata è la varietà. Consumare verdure di stagione ci aiuta a rispettare questo principio. Ogni tre mesi la natura rinnova la sua offerta di prodotti, adattandosi alle nostre necessità e proteggendo la nostra salute: seguiamo il suo ritmo e scegliamo la verdura del momento. Finocchi, carote, cavoli e zucca sono prodotti perfetti per affrontare il generale inverno; pomodori, zucchine, peperoni e melanzane ci regalano i liquidi necessari per contrastare il caldo estivo e proteggono la nostra pelle dai danni dell’esposizione solare.
Gli ortaggi della primavera, come l’insalata novella, il crescione e gli asparagi sono delicati come i mesi dei primi fiori, ideali per liberarci dalle tossine dell’inverno e prepararci ai mesi della luce; in autunno i colori decisi della zucca, della barbabietola ci proteggono dalla malinconia e dai cali energetici e ci danno la giusta spinta per contrastare il freddo e il maltempo di questa stagione.
Nutrirci sempre di ciò che la natura ci offre in una determinata stagione, significa insomma un’alimentazione più sana e più varia; non mangiare le stesse verdure tutto l’anno vuol dire cambiare e seguire quei ritmi naturali e biologici di cui si parlava poc’anzi. Mangiare verdure di stagione significa coccolare e stimolare il palato: è infatti uno stimolo a provare sempre sapori e ricette diversi. Un ultimo vantaggio da non sottovalutare interessa il portafoglio: le verdure di stagione, poiché non affrontano lunghi viaggi e non sono prodotte in serra con alti consumi energetici, costano meno!