YOGA: I sette Chakra

YOGA: I sette Chakra

Jun 26, 2024John

Nelle tradizioni orientali, il corpo umano è composto da molti livelli di energia, sia fisici che “sottili”. Nei testi sacri buddhisti ricorre il concetto per cui noi siamo creature con un corpo fisico che usiamo per correre camminare, mangiare, stare al mondo, ma la nostra esistenza non si esaurisce in questa struttura fisica visibile. Secondo queste culture, il corpo umano contiene in sé un corpo sottile chiamato “corpo di vara” (vajrakõya), questo è regolato da flussi di energia distribuiti lungo canali (nadi) e dentro conservati all’interno dei centri energetici (chakra). L'energia che si accumula nei chakra si disperde gradualmente dando benefici alla mente e al corpo, permettendoci di avere un'attività intellettuale, emotiva e spirituale. I sette chackra, insomma, sono i centri energetici in cui scorre l’energia di ognuno di noi: quali sono e in quali punti del nostro corpo si collocano? Come possiamo aprirli e sfruttarne le diverse proprietà al meglio? 


Con l’espressione “aprire un chakra” intendiamo l’azione di attivare il tipo di energia che si può sprigionare da ogni singolo centro, spesso intrappolata a causa di uno stile di vita distratto, che non ascolta i segnali provenienti dall’interno del nostro essere. La meditazione, l'ascolto dell'altro, la vita stessa con le scelte e i cambiamenti che ci troviamo ad affrontare, sono tutte vie attraverso cui un chakra può aprirsi. Uno dei metodi che possiamo sperimentare qualora la pratica della meditazione ci risultasse ancora poco conosciuta è la concentrazione profonda sul singolo chakra: chiudiamo gli ocche e cerchiamo di portare la nostra attenzione sul punto fisico in cui questo chakra si localizza, visualizziamo quindi il colore associato a questo punto (ogni chakra ha un colore di riferimento) e immaginiamo una luce di quella tonalità che arriva ad avvolgere il punto, illuminandolo di energia nuova.  Quando sono sviluppati bene, i chakra svolgono al meglio il loro compito, rilasciando energia che diventa potere creativo, piacere sessuale e potenziamento delle proprie doti naturali. Scopriamo il significato di ciascun chakra, leggendolo in chiave sia individuale che spirituale.


I SETTE CHAKRA, POSIZIONE, RUOLO ED EFFETTO SUL NOSTRO BENESSERE


Muladhara, il chakra della radice
Il primo chakra si trova, secondo le tradizioni orientali, nella parte inferiore del bacino, tra coccige e pube. Strettamente collegato alla stabilità psichica nelle diverse situazioni della vita, è noto anche come chakra dell’equilibrio, poiché sarebbe capace di governare gli istinti, il suo nome significa “radice,sostegno”. Le zone ad esso collegate e correlate sono il coccige, parte bassa del bacino, le ghiandole surrenali, l’intestino crasso, le ossa, le gambe, i piedi. Questo chakra è collegato alla sopravvivenza, il contatto con la terra, la stabilità, la fiducia, la sicurezza economica. Il colore abbinato a questo chackra è il rosso.          
 

Svadhistana, il chakra splenico
Il suo nome significa “dolcezza”: situato nella zona dell'osso sacro, parte superiore degli organi sessuali, il chakra sacrale è il centro del sesso e della creatività. Il suo colore di riferimento è l’arancione. Questo chakra è il centro energetico connesso con il piacere sessuale ma non solo, con la gioia di vivere e l’espressione creativa al massimo delle sue potenzialità.


Manipura, il chakra del plesso solare.
Il suo nome significa “gioiello luminoso”,  il terzo chakra è situato nella zona superiore dell'ombelico, la parte dello stomaco tra la prima vertebra lombare e la dodicesima vertebra toracica. Il suo colore di riferimento è il giallo. Manipura è la capacità di agire energicamente, la volontà, l'autostima e l'autonomia personale. In senso spirituale è l'essenza attiva di ogni essere vivente.    
 

Anahata, il chakra del cuore
Il suo nome significa “non colpito, non danneggiato”: il quarto chackra è situato sulla colonna delle vertebre toraciche sopra il cuore al centro del petto. Il suo . Anahata è la capacità di amare emotivamente, provare cioè un sentimento che non parte tanto dalla mente, quanto dal cuore. Occorre ricordare che, nella tradizione yoga, amore e ascolto sono in stretta relazione; spiritualmente parlando, hanno la stessa valenza. 
 

Vishuddha, il chakra della gola
Il suo nome significa “purificare”: il quinto chakra è situato nella colonna delle vertebre cervicali, nella zona della laringe appunto. Il suo colore è l'azzurro. Vishudda è la creatività, la comunicazione, la spiccata percezione estetica. I bravi artisti, musicisti e altri servitori dell’arte sono persone nelle quali questo chakra è ben sviluppato. Rappresenta la connessione con l'altrove, l'essere in comunicazione con dimensioni che superano l'umano.     

Adjnja, il “chakra del terzo occhio”
Il suo nome significa “sapere, percepire”: il sesto chakra è situato al centro della fronte tra i due occhi sopra la radice del naso. Detto anche terzo occhio, il suo colore è il blu scuro o l’indaco. Adjnja è la mente tattica, razionale, la fiducia in se stessi.        
 

Sahasrara, il “chakra della corona”
Il suo nome significa “ mille volte tanto, mille”: il settimo chakra si localizza sopra il cranio, il suo colore di riferimento è il bianco o il violetto. Sahasrara è la capacità spiccata di abbracciare la situazione con il pensiero; in senso spirituale è la comunione con il Divino, in senso individuale è l'autorealizzazione.

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